lunedì 8 settembre 2014

Il tempo è denaro

Per sentirci ancora un po' in vacanza, abbiamo portato i bimbi in un famoso parco divertimenti.

Giornata calda e soleggiata, a dispetto delle previsioni del tempo non troppo incoraggianti, ci siamo goduti la gita, abbiamo consumato le scarpe avanti e indietro per il parco, ma siamo stati anche tanto tempo fermi. Fermi in coda per salire sulle varie attrazioni. Le previsioni non hanno scoraggiato solo noi, insomma.



Eravamo già stati avvisati da un'amica, ma abbiamo constatato di persona che in questi grandi parchi hanno aggiunto con gli anni oltre a nuove attrazioni, anche nuove "regole": pagando un extra, una sorta di pizzo legalizzato, anzi proprio incoraggiato da cortesi dipendenti del parco all'inizio di ogni fila, si può evitare l'attesa: si superano tutte le persone in coda e si sale direttamente in giostra.

Si sa che il tempo è denaro, anche se si è in un parco divertimenti, anche se si è in vacanza, anche se poi ci si lamenta che per fare una radiografia con la mutua si aspettano sei mesi e pagando due giorni.

Del resto è legale, mica si paga sottobanco e il guardiano ti fa passare sotto il cordolo mentre gli altri sono distratti. No, gli altri, quelli col naso all'insù a guardare il cartello a led che indica i tempi di attesa, vedono solo che quel numerino aumenta, perchè il furbone che paga passerà anche prima, ma agli altri che restano si allunga ancora di un po' l'attesa, già considerevole (le attrazioni più gettonate avevano tempi di attesa di 60-75 minuti).

Divertiti e amareggiati.

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